• Skip to primary navigation
  • Skip to main content
  • Skip to primary sidebar

qgstory

Storie Vicine. E Lontane. E Viaggi.

  • Film suggeriti
  • Libri Suggeriti
You are here: Home / Cristianesimo / La Chiesa di San Vittorino: Il Santuario Annegato

La Chiesa di San Vittorino: Il Santuario Annegato

scritto da
4th Luglio 202112th Luglio 2021Filed under:
  • Cristianesimo

Siamo in Italia centrale, una delle terre più affascinanti del pianeta da prima che ce lo dicesse la Lonely Planet.

Nella pianura paludosa di San Vittorino, tra i monti Velini e Terminillo, c’è una delle più notevoli costruzioni dell’Abruzzo: le rovine della Chiesa di San Vittorino.

Chiesa di San Vittorino

Chiesa di San Vittorino

Realmente dedicata a Santa Maria, la chiesa è popolarmente nota con il nome della pianura in cui è sorta, che è il medesimo del vescovo di Amiternum.

Questa è l’antica città sabina che diede i natali a Sallustio, oggi, provincia de L’Aquila, un centinaio di kilometri a sud del famoso parco del Monte San Vicino.

Il santo fu sacrificato dall’imperatore Traiano nel Iº secolo dC alla dea sabina Vacuna, o così la leggenda recita: appeso a testa in giù per tre giorni sopra una sorgente sulfurea delle Terme di Cotilia.

Il martire inizialmente venne adorato in una chiesupola appartenente all’abbazia di Farfa, altra gemma del patrimonio religioso nazionale.

Secondo il giornalista e storico Gustavo Strafforello (1820-1903), inizialmente gli abitanti di Amiterno costruirono una torre sul luogo del martirio di San Vittorino.

Sembra che i romani avessero deputato il luogo a fare la pelle non solo al santo, ma anche ad altri prematuri cristiani.

Ivi innalzarono un’alta torre quadrata contro la barbarie dei vicini popoli bellicosi e in questa torre sta una campana in cui si legge un’epigrafe contenente il nome dei fondatori.

Chiesa di San Vittorino: Salaria

La chiesa di San Vittorino vista dalla Salaria

La piccola chiesa che venne successivamente, invece, consacrata nel 1170 dal vescovo di Rieti, arcivescovato titolare all’epoca di questa parrocchia.

Lo storico Giuseppe Cappelletti (1802-1876) riporta il 1179 come anni di consacrazione: ad ogni modo, ci muoviamo attorno allo stesso periodo.

Poi, le sue spoglie vennero spostate altrove, poiché il vescovo di Cittaducale, al quale era passata nel frattempo la titolarità della parrocchia, decise di erigere una chiesa più grande in situ.

E così fu: agli inizi del Seicento, si provvedé all’edificazione della nuova chiesa, dedicata a Santa Maria.

Tre navate, una facciata grandiosa: un tempio che avrebbe attratto pellegrini e devoti in saecula saeculorum.

Ad ogni modo, successe come con la Torre di Pisa: chiunque abbia avuto l’idea di ordinare la costruzione della chiesa ad inizio del XVIIº secolo dC, evidentemente non tenne conto del suolo instabile della zona.

E magari il terremoto del 1703 non fu di aiuto.

Forse ignoranza, forse arroganza: il fatto è che dopo poco tempo dalla costruzione, la chiesa si iniziò ad inabissare in una delle tante cavità carsiche che costellano il territorio.

Si aprì il pavimento, cadde il tetto. C’è da ammettere, tuttavia, che grazie a questo errore di progetto, la chiesa oggi possiede uno charm particolare.

È oggi un luogo fantasmagorico, decadente e tetro, come soggetta ad un invecchiamento precoce che le ha donato una patina di fascino.

C’è vegetazione dappertutto.

Chiesa Di San Vittorino: rovine

Le rovine della chiesa di San Vittorino

L’acqua delle vicine terme si sente.

Sono sorgenti abbondanti, in queste zone: il sottosuolo è ricco di flussi idrici che attraversano e corrodono strati di travertino.

Ragion per cui, non è il miglior posto per erigere alcunché: il vicino lago di Paterno è appunto nato da una depressione apertasi nel terreno.

I pagani adorano le cavità carsiche e le sorgenti minerali come i bambini adorano i videogiochi.

Prima dei Romani, Sabini e Pelasgi frequentavano la zona. Era per loro un luogo magico, forse una porta agli inferi, dove diverse dimensioni convergono.

Vale la pena passare da queste parti.

Si trova a poca distanza dall’uscita della via Salaria: si riesce a buttarci un occhio dalla strada, ma è così facile arrivare che è un peccato non fermarsi per ammirarla da più vicino.

Gli esterni e la zona sono visitabili in piena sicurezza. Entrare, invece, è a proprio rischio e pericolo.

I cinefili potrebbero già aver visto la Chiesa di San Vittorino: è qui infatti che il regista russo Andrei Tarkosky ha girato parte del suo film Nostalghia nel 1983.

Il santuario annegato

La chiesa di San Vittorino inondata.

Per approfondire sulla Chiesa di San Vittorino

Abruzzo e Molise, Lonely Planet

Eremi d’Abruzzo. Guida ai luoghi di culto rupestri, di Edoardo Micati

Nostalgia, di Andrei Tarkovsky

Tagged:
  • abruzzo
  • chiesa
  • italia

Post navigation

Articolo precedente Guerra del merluzzo: Islanda contro Regno Unito
Prossimo articolo John e Lorena Bobbitt: coppia mediatica, loro malgrado

Reader Interactions

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Primary Sidebar

Articoli recenti

  • Cher Ami: l’eroico piccione della Prima Guerra Mondiale
  • Gesù, figlio di Pantera: storia di una paternità discussa
  • Antoine Léger: Un Cannibale Nella Francia Dell’800
  • La curiosa storia dell’istituzione giuridica più antica d’Europa
  • I Vespri Marsigliesi del 1881: quando i miserabili erano gli italiani

Tag

abruzzo africa animali arabo arte asia cannibalismo catastrofi chiesa crimine cristianesimo cronaca druidi ecologia era islamica europa finlandia francia gastronomia geografia gesuiti gran bretagna guerra impero romano irlanda islam italia italiani le marche mente minoranze paganesimo preistoria regno unito religione rewilding sardegna scandinavia skogfinn spagna stati uniti storia ufo vichinghi yemen

Categorie

  • Africa
  • Cristianesimo
  • Età moderna
  • Impero Romano
  • Islam
  • Medioevo
  • XX secolo
  • XXI secolo

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001

Copyright © 2021 Qgstory.com · Tutti i diritti riservati

Privacy Policy · Cookie Policy

Usiamo i cookie per fornirti la miglior esperienza d'uso e navigazione sul nostro sito web.

You can find out more about which cookies we are using or switch them off in settings.

qgstory
Privacy Policy

Questo sito usa cookies al fine di offrirti la miglior esperienza di navigazione possibile.
L'informazione dei cookie viene immagazzinata sul tuo browser e realizza funzioni quali riconoscerti quando torni al nostro sito o aiutarci a capire quali sezioni del sito trovi più utili ed interessanti.
Hai tutte le informazioni circa la privacy nella nostra pagina della Privacy Policy.

Cookie strettamente necessari

I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.

Essenzialmente, il nostro sito non funzionerà bene se non li attivi. I cookie in questione sono:

  • Verifica di inizio di sessione.
  • Cookie di sicurezza.
  • Accettazione / rifiuto previo di cookies.

Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.

Cookie di terze parti

This website uses Google Analytics to collect anonymous information such as the number of visitors to the site, and the most popular pages.

Keeping this cookie enabled helps us to improve our website.

Attiva i cookie strettamente necessari così da poter salvare le tue preferenze!