Separare il Gesù storico da quello della tradizione cristiana, secondo molti è un esercizio utile agli stessi credenti.
L’enigma della sua paternità, tuttavia, fa storcere molti nasi, soprattutto perché spesso e volentieri la si affibbia ad un centurione romano, in certi circoli. Gesù figlio di Pantera?
Questo post parla delle prove e degli indizi disponibili ad oggi, a sostegno della tale tesi.
Critiche alla paternità di Gesù Cristo
Adamanzio, anche noto come Origene di Alessandria, è uno dei Padri della Chiesa.
Nel 248 dC pubblica i suoi otto libri Contra Celsum, in cui attacca l’attacco di Celso ai danni dei cristianesimo, plasmato nel suo lavoro Il Discorso della verità contro i cristiani.
Lì, una delle tante argomentazioni gira intorno ad una teoria alternativa sulla paternità di Gesù Cristo.

Adamanzio, padre della chiesa
È un’idea che ogni tanto spunta, in forma diversa, tanto nei romanzi storici quanto nei lavori degli studiosi.
Secondo Celso, un centurione romano avrebbe avuto un relazione con un’ebrea, e da lì sarebbe nato Gesù di Nazareth.
I primi secoli della fede cristiana, non sono stati secoli pacifici.
Le persecuzioni alla nuova religione si alimentavano di un substrato di incomprensione, di diffidenza, di accuse di essere una setta manipolatrice con riti sanguinari e un corpus di credenze che veniva da un pout-pourri di altre esperienze religiose, rivisitate e rebranded come proprie.
Celso, che era greco, filosofo e politeista, vedeva il cristianesimo come una minaccia alla classicità e allo stesso ordinamento statale.
Lo indignava la priorità che i cristiani davano al loro Dio rispetto alle leggi dell’Impero, il fatto che godesse di successo presso i più derelitti della società.
Non capiva che senso avesse che Dio morisse su una croce, come oggi morirebbe in una sedia elettrica: un destino riservato solo ai peggiori delinquenti.
Un passo esemplificativo della poca simpatia che nutriva verso i cristiani:
I Cristiani sono impostori, ed evitano accuratamente le persone più sofisticate, perché poco disposte a lasciarsi ingannare; e adescano invece gli zotici.
Gesù minaccia e insulta con troppa disinvoltura quando dice: Guai a voi e Predico a voi perché con questo ammette senz’altro di non essere in grado di convincere, cosa che non dovrebbe succedere non dico a un Dio, ma nemmeno a un uomo di senno.
La paternità di Gesù Cristo, al centro della fede cristiana, non era affatto divina secondo Celso.
Celso confuta la paternità divina di Gesù Cristo
Non si sa da quali fonti abbia attinto, ma secondo lui Maria lo aveva concepito con un centurione di nome Pantera ed era stata condannata per adulterio.
Adamanzio, com’è facile da immaginare, confutò questa tesi nei suoi scritti.
Finì in carcere due anni dopo.
Nel 254 dC, muore di stenti e torture nella stessa cella dove era stato rinchiuso quattro anni prima.
I teorici della paternità terrena di Gesù, a parte la scarsa probabilità del fattore miracolo, si rifanno ai fatti narrati nella stessa Bibbia: Maria resta incinta, adolescente.

Annunciazione di Maria, di Fra Angelico, conservato nel Museo Diocesano di Cortona
Racconta a Giuseppe, abbondantemente più vecchio di lei, di esser stata visitata dall’Arcangelo.
Giuseppe sembra un devoto (ingenuo, secondo alcuni), in anni in cui con l’aldilà e Dio non si scherzava affatto.
La cosa diventa uno dei cardini del cristianesimo: Gesù non è un semplice profeta, è Dio stesso.
Duemila anni dopo, paternità divina o terrena, di prove non ne abbiamo. Né ne aveva Celso, duecento anni dopo i fatti.
Eppure… qualche indizio forse c’è, oggi.
L’archeologia in Germania getta luce sulla paternità di Gesù?
Siamo a ottobre 1859.
A Bingen, paese tedesco della famosa mistica Hildegard, alcuni operai stanno preparando il terreno per costruirvi una linea ferroviaria.
All’improvviso, si rendono conto d’aver trovato antiche tombe.
Arrivano gli archeologi, che nel tempo scaveranno e scopriranno.
In quella città, nel quartiere di Bingerbrück, era stato costruito nel I secolo aC un castellum per la Legione XXII Primigenia, la IV Macedonica e la Legione XIV Gemina Martia.
Il mandante dell’iniziativa fu Decimo Claudio Nerone, anche detto Decimo Claudio Druso, anche detto Druso Maggiore o Nerone Claudio Druso.
Insomma, un militare romano che aveva più nomi di Puff Daddy.
Dagli scavi fatti dagli archeologi tedeschi, emerge un’interessante lapide:
Tib(erius) Iul(ius) Abdes Pantera
Sidonia ann(orum) LXII
stipen(diorum) XXXX miles exs
coh(orte) I sagittariorum
h(ic) s(itus) e(st)

La tomba di Tiberius Iulius Abdes Pantera ritrovata in Germania
Il nome del morto merita un minuto di attenzione: Tiberius Iulius è latino, Abdes è ebraico e Pantera è greco.
In uno spazio globalizzato come quello dell’Impero Romano, i cittadini potevano avere un nome come questo.
Nella provincia romana di Giudea, non era inconsueto chiamarsi Pantera.
Abbiamo testimonianze di svariati militari che si appellavano così, probabilmente per l’ammirazione delle caratteristiche dell’animale.
Ma Abdes è fuori dal comune: se scaviamo nell’etimologia, vediamo che nelle lingue semitiche ebd e abd, sta a significare Servo, inteso come servo di Dio.
La I coorte Sagittarium, come si legge nella penultima riga, si pensa abbia stazionato in Giudea prima di essere ridiretta in Germania.
Forse, ne era il portabandiera, come si suppone dall’exs della terza riga dell’epigrafe.
Nato nel 22 aC, morto nel 40 dC, abbiamo qui un ulteriore eccezione: il servizio militare romano durava 25 anni, non 40.
Il resto, sono viaggi di fantasia, di cui non ci si riesce neppure a meravigliare, vista la lontananza temporale, i pochi documenti disponibili e le varie lingue in cui sono scritti.
Celso ha pure approfittato della parola greca parthenos, che significava vergine, per burlarsi dei cristiani.
Per la vicinanza fonetica, il filosofo greco ha trasformato Figlio della Vergine, tale era Maria secondo i cristiani, in Figlio di Pantera.
Con tutt’altro scopo, un altro gigante della patristica parlerà dell’affaire Pantera: Epifanio da Salamina.

Epifanio da Salamina, uno dei Padri della Chiesa
Il santo, nato nella Giudea romana nel IV dC, cercherà di argomentare che Pantera era il soprannome del nonno di Gesù, e che tutti i pettegolezzi in realtà derivavano da questo fatto.
La sforzo non diede grandi risultati, anzi: fu un ulteriore argomento a favore dei negazionisti della paternità divina di Gesù.
Molte speculazioni, poche prove
Non mancano neppure riferimenti ebraici alla paternità di Gesù: nella tradizione ebraica medievale, si nomina Yeshu ben Pantera con frequenza.
Sono tutti questi indizi che permettono solo di allenare la creatività.
Con così poco materiale su cui lavorare, ognuno vede quel che gli pare (come in questo caso più recente, ma altrettanto fantasioso, sull’origine della Coca-Cola).
Ad oggi, dunque, speculazioni da salotto.
Per approfondire
La Dinastia Di Gesù, di James D. Tabor
Gesù Nelle Fonti Extrabibliche, di Robert E. Van Voorst
Nel Nome Del Padre. La Paternità Divina Nella Bibbia, di Gianfranco Ravasi
The Jews Among Pagans and Christians in the Roman Empire, di AAVV
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