Filosofo trascendentalista, poeta naturalista, teorico della disobbedienza civile, Henry David Thoreau ha influenzato molti movimenti che difendono la nonviolenza e l’ecologia politica.
Ignorato durante la sua vita nel XIX secolo, Thoreau, uscì dall’oblio nel XX secolo e ispirò una folta schiera di attivisti e personaggi impegnati in maggior o minor grado.
Chi è Henry David Thoreau
Fu attraverso la sua opera principale, Walden o Vita Nel Bosco, che Thoreau divenne noto e riscoperto.
Questa potente riflessione sull’economia, la natura e la vita semplice, scritta in solitario durante un ritiro in una baita costruita sul bordo di un lago.
È uno dei tanti che vide riconosciuta, in gran parte, la sua fama dopo morto.
È agli inizi del ‘900 quando inizia a parlarsene in Europa, nella stampa francese anzitutto.
Siamo ancora lontani dal neoruralismo di oggi, dalle legioni di yuppie quarantenni ed architetti cinquantenni stufi della vita metropolitana, che mollano la grande città per andare a coltivare zucchine in campagna.
L’industrializzazione, qua e là, è iniziata, ma l’astio per l’urbanità è ancora una cosa ignota.

La capanna nei boschi che si costruì Thoreau
I giornalisti europei commentano il suo mal adattarsi alla nuova società che avanza.
Thoreau nasce un 12 luglio 1817 a Concord, a due passi da quella Boston che legioni di migranti europei presero d’assedio e rivoltarono ogni volta come un calzino.
Ambedue i suoi genitori sono americani, di origini francesi e scozzesi.
È intelligente, studierà una gran quantità di lingue e inizierà a scrivere, sul serio, che non era neppure adolescente.
Ma non gli piaceva la scuola come studente, né gli piacerà come professore, nonostante si laurei ad Harvard.
Lì, tra l’altro, conosce Ralph Waldo Emerson, colui che oggi lo affianca negli scaffali delle librerie.
Ma non riesce ad avere una vita normale.
Troppo brioso, troppo avanti.
Thoreau non appartiene a questo mondo
Ne ha un’ulteriore riprova quando la scuola pubblica di Concord dove ha trovato lavoro come insegnante, lo ammonisce perché si rifiuta di castigare a suon di bastonate gli studenti discoli.
Emerson, che dai primi contatti era diventato suo amico e consigliere, lo istiga a scrivere: invito che Thoreau segue volentieri.
Alla scrittura, affianca lavoretti di agrimensura. È un mestiere che gli permette di stare all’aria aperta, e tanto basta.
Nonostante la grande popolarità di Walden, quasi ottiene maggior riconoscimento con un’altra opera: è Resistenza al governo civile, poi ribattezzato Civil Disobedience, ovvero Disobbedienza Civile.
In questo testo scritto nel 1849, Thoreau mette in chiaro il suo profilo libertario: Il miglior governo è quello che governa di meno.
Il suo rapporto col governo è in rotta di collisione:
- Non approva la Guerra in Messico né la tassa speciale che era stata stabilita per finanziarla,
- considera la schiavitù un’abominazione,
- intende stabilire limiti precisi ai governi delle maggioranze, per fare in modo che non diventino dittature delle maggioranze.
Ed in una delle aree più puritane di un paese già puritano di suo, non esita a manifestare le sue simpatie per le religioni orientali e la reincarnazione.
Tanta fedeltà alle proprie idee, si pagava nel XIX secolo come si paga oggi.

L’Attimo Fuggente (1989), con Robin Williams in piedi sui banchi. Thoreau è presente in ogni minuto di questo film.
Il grande sogno abolizionista avanza
È il 1859 quando Padre John Brown, abolizionista rumoroso ante litteram, cerca di fomentare un’insurrezione in Virginia.
Lo catturano e lo condannano a morte per alto tradimento ed omicidio.
Ma che voleva, esattamente? Creare una zona franca, libera dalla schiavitù.
Con una ventina di volontari, il 16 ottobre 1859 irrompe nell’armeria federale di Harpers Ferry e acquisisce il controllo della città.
Dura poco: il generale dell’esercito Robert E. Lee, che di lì a poco diventerà una figura di prim’ordine nella Guerra di Secessione, riduce i riottosi.
È un triste bilancio: 10 morti tra le fila degli insorti, di cui due sono figli del pastore Brown.
La Guerra Civile Americana è lì alle porte; ma per ora, Padre Brown è solo la parte visibile di un movimento che, a nord, ormai vede la schiavitù come fuori dal tempo.
La reazione dell’opinione pubblica è… il silenzio. Tutti muti come pesci.
La storia dell’umanità è anche la storia del rispetto delle sue minoranze.
I massacri sono stati la regola, tanto in America come in Europa (questa della Ribellione di Espadán in Spagna, per esempio). Ed i neri americani non avevano voce.
Però… no, aspetta, non tutti sono stati zitti all’arresto di John Brown: Thoreau esce pubblicamente in difesa del pastore protestante.
Quando inizia a muovere tutti i fili che può, riesce a creare un grande movimento popolare, la cui onda espansiva giunge in Europa e Sudamerica.
Eppure, il 2 dicembre 1859, Brown viene giustiziato, e Thoreau riceve un colpo al cuore, dal quale non si riprenderà.
La malattia di Thoreau
Il suo corpo inizia una procedura di spegnimento che dura tre anni.
Da giovane, aveva sofferto di tubercolosi.
Peraltro, la abnorme quantità di polvere di grafite che aveva respirato nel laboratorio tipografico che aveva allestito nella fabbrica di famiglia, non era stata di certo d’aiuto.
Inizia infine la Guerra Civile Americana.
Molti sono i pensatori che hanno messo in relazione le iniziative di padre Brown e Thoreau, con il crescente clima di ostilità alla schiavitù.
Eppure, Thoreau non è mai stato capace di liberarsi dall’etichetta di padre putativo di tutti i fricchettoni del pianeta.

Henry David Thoreau, dagherrotipo
Gente che, come lui, rifiuta un posto di lavoro decente, un mutuo, una vita parrocchiale e se ne va a zappare fagioli in mezzo al nulla.
Un ideale di vita celebrato da film come Into The Wild, da romanzi come Sulla Strada di Jack Kerouac.
Perché, è chiaro: la vita ha senso solo se sei quel pezzo di puzzle che s’incastra perfettamente da tutti i lati.
Siamo tutti uguali, nell’era in cui ci crediamo tutti straordinariamente speciali.
Thoreau è, come Musil e Saramago, l’ennesimo caso di autore di cui tutti parlano, ma nessuno legge.
Vittima di cervelli pigri che lo riducono a un simpatico sfaccendato che t’invita a mandare al diavolo tutto e uscire dal recinto di 4 mq che t’hanno costruito attorno.
Un po’ riduttivo, no?
Sarebbe come dire: Einstein è quello che scoprì che tutto è relativo, o che Leonardo da Vinci se la cavava in tutte le materie.
Bah.
La morte di Thoreau
Il 6 maggio 1862, quando la primavera veste il bosco dove s’era fatto la capanna di colori esuberanti, per via di una complicazione broncopolmonare, il corpo di Thoreau lascerà il mondo materiale.
E l’anima di un grande pensatore, uomo e cittadino, andrà in cerca del cammino del ritorno, per completare quanto non è riuscito a fare, in soli 44 anni di vita.
Scriverà, a chi lo accuserà di essere un inguaribile illuso:
The only obligation which I have a right to assume is to do at any time what I think right.
Il solo obbligo che ho il diritto di assumermi, è di fare in ogni momento quello che ritengo giusto fare.
Meditiamo, idealisti in pericolo di cinismo, meditate.
Bibliografia Raccomandata
Walden. Vita nel bosco, di Henry David Thoreau
Camminare, di Henry David Thoreau
Ascoltare gli alberi, di Henry David Thoreau
Bello! Bravo
Grazie Giovanni!